18 aprile 2012

Taormina

Taormina


Le origini della città si possono far risalire alla preistoria: nella tarda Età del Bronzo un gruppo di siculi si stabilì in cima ad una collina di fronte al mare sulla costa jonica della Sicilia. Nel piccolo centro urbano di Tauromenion trovarono rifugio nel V secolo a.C. gli abitanti di Naxos, distrutta da Dionisio I di Siracusa. Quest'ultimo la occupò nel 392 a.C. Seguì le vicende della Sicilia greca e romana. Con i bizantini le sue sorti, alquanto decadute, si risollevarono, e fu una delle ultime città a soccombere agli arabi, nel 902. La dominazione islamica fu sempre mal tollerata, tanto che la cittadinanza insorse due volte. Dopo la seconda rivolta, nel 969, fu decretata la distruzione della città, cui sopravvisse solo la fortificazione a protezione di Naxos, chiamata Tambermin. Nel XIII secolo, a seguito della fondazione di alcuni conventi, anche Taormina rinacque a nuova vita, rimanendo tuttavia sempre poco più che un villaggio.


La sua fortuna ebbe inizio nell'Ottocento, quando, dopo la visita di Goethe che ne cantò le bellezze in tutta Europa, divenne quasi un must tra le tappe del 'Grand Tour'. I viaggiatori del secolo scorso furono gli antesignani dei numerosissimi turisti che ogni anno visitano Taormina, capitale del turismo siciliano.



Il Teatro Antico è il principale monumento della cittadina, non solo per il suo intrinseco valore artistico, ma anche per la scenografica posizione in cui è collocato. La vista che si gode da lassù è addirittura definita il 'panorama per eccellenza', assolutamente da non perdere, una volta in Sicilia. È il secondo teatro antico dell'isola (diametro m 109) dopo quello di Siracusa e fu costruito in epoca ellenistica (I - II secolo a.C.). Modificato ed ampliato circa 300 anni dopo, fu adibito dai Romani a venationes e combattimenti di gladiatori. Il teatro, la cui acustica è notevole, è utilizzato per spettacoli musicali e teatrali nella stagione estiva.


La Naumachia, insieme al teatro, è il secondo principale avanzo della città romana ed anche uno dei maggiori monumenti romani dell'isola. Si tratta di un grande terrazzamento che proteggeva una ormai inesistente cisterna. Pare che vi si svolgessero battaglie navali, donde il nome.



Palazzo Corvaja, elevato nel Quattrocento su una struttura del secolo precedente, fu sede nel 1410 del Parlamento siciliano. Sul prospetto si sviluppa una fascia sulla quale furono incise in latino una serie di sentenze morali. Più in alto, al primo piano, si aprono grandi bifore. Assai pittoresco il cortile interno.



Il Duomo, dedicato a San Nicola, fu edificato nel XIII secolo sull'omonima piazza. In seguito, nel Quattrocento, Cinquecento e Settecento fu rimaneggiato. Nell'aspetto squadrato e severo ricorda le cattedrali normanne. Il portale principale, sovrastato da un piccolo rosone e affiancato da due monofore ogivali, è del 1636 e di stile rinascimentale; altri due portali, del Quattrocento e del Cinquecento, si aprono rispettivamente sul fianco sinistro e destro (notevole, in particolare, il primo). All'interno, a tre navate, si trovano interessanti dipinti di Antonino Giuffrè (1436) ed un Polittico di Antonello de Saliba (1504). L'elegante Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, costruito fra il Trecento ed il Quattrocento, è un bell'esempio di architettura siciliana. Le possenti mura perimetrali sono alleggerite da bifore, quattro in basso e quattro più eleganti al piano nobile.

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